, Memorie di una geisha

Memorie di una geisha



Titolo originale: Memoirs of a geisha
Nazione: U.S.A.
Anno: 2005
Genere: Drammatico
Durata: 100'
Regia: Rob Marshall

Cast: Ziyi Zhang, Ken Watanabe, Kôji Yakusho, Michelle Yeoh, Kaori Momoi, Youki Kudoh, Li Gong, Kenneth Tsang
Data di uscita: 16 Dicembre 2005 (cinema)

Trama:
Ambientato in un mondo esotico e misterioso, che ancora oggi detiene un fascino enorme, la storia ha inizio negli anni precedenti alla II Guerra Mondiale, in cui una bambina giapponese viene strappata a una famiglia senza mezzi, per lavorare come serva nella casa di una geisha. Nonostante le angherie di una sua accanita rivale, che quasi le spezza l'animo, la ragazza sboccia e diventa la leggendaria geisha Sayuri. Colma di bellezza e talento, Sayuri seduce gli uomini più potenti dei suoi giorni; tuttavia il suo cuore batte segretamente per l'unico uomo che non potrà mai avere.



Recensione:
Dopo il successo di "Chicago", Rob Marshall torna sul grande schermo con "Memorie di una Geisha" dramma tratto dal best steller omonimo di Arthur Golden e prodotto, tra gli altri, da Steven Spielberg.
Si racconta la storia della geisha Sayuri, rapita da bambina e costretta a lavorare come serva in una Okiya: la casa in cui vivono le geishe. Il suo spirito ribelle e il desiderio d'amore la porteranno a vivere intense emozioni e grandi dolori, in un periodo, gli anni '30, in cui l'esotico mondo fluttuante, straziato della guerra, cominciava a perdere le sue antiche tradizioni e ad aprirsi al mondo occidentale.
In questa sua ultima fatica Marshall si è attorniato di esperti e studiosi della cultura giapponese, infatti le scenografie e i costumi, come pure le musiche risultano essere accurate ricostruzioni del recente passato nipponico, anche il cast è eccellente, formato per lo più da star internazionali come Ken Watanabe, Michelle Yeoh e Ziyi Zhang (viste entrambe ne "La tigre e il dragone") e la ormai celebre e pluripremiata Gong Li che interpreta magistralmente la geisha Hatsumomo, rivale di Sayuri, triste e rabbiosa schiava delle convenzioni.
Questo film racchiude due temi fondamentali: l'arte e la tradizione delle geishe e il desiderio di vivere un amore impossibile della protagonista.
Il film di Marshall per una serie di superficiali analogie riporta alla memoria due indimenticabili film precedenti: "Addio mia concubina" e "Lanterne rosse".
Al primo si collega per l'ambientazione: gli attori dell'Opera cinese e del teatro Kabuki, come le geishe, erano costretti ad un durissimo apprendistato e ad una certa condotta, le loro figure erano strettamente legate alle più antiche tradizioni orientali e avevano una grandissima popolarità che spesso li portava in baratri di perdizione o solitudine.
Richiama invece "Lanterne rosse" per il tema della donna costretta in un ruolo, che si affida a mezzucci e "intrighi di corte" per cavarsela meno peggio delle altre.
Purtroppo "Memorie di una geisha" risulta essere una rielaborazione edulcorata e occidentalizzata di alcuni elementi dei film appena citati, a cui attinge ampiamente anche per iconografia e scelta degli attori (Gong Li è presente in tutti e tre i film). Tutto il pathos, il rigore, la spiritualità, i simbolismi di cui sono intrisi questi due film si perdono in un melodrammone di oltre due ore: non si ha appieno il senso dell'antica cultura giapponese, né del reale travaglio interiore dei personaggi probabilmente perché le scelte registiche sono tipicamente americane, ogni elemento del film è al servizio della storia, tutto teso a far immedesimare ed emozionare lo spettatore, inoltre la sceneggiatura (anche se per ovvi motivi di lunghezza) nella seconda parte tende a sintetizzare una serie di eventi, come la guerra e lo svilimento di secolari tradizioni, trattandoli in maniera veloce ed approssimativa.
Sarà proprio questo mix di amore, gelosia, intrighi, il finto esotismo e il consolatorio lieto fine a far amare al pubblico più romantico "Memorie di una geisha", come è successo per film come "L'ultimo samurai", "La tigre e il dragone" e i film fotocopia che lo seguirono in cui c'è l'occidentalizzazione (e forse banalizzazione) di forma e contenuto di una cultura molto diversa dalla nostra e complessa da capire.

La frase: "Non diventiamo geishe per perseguire il nostro destino, diventiamo geishe perché non abbiamo altra scelta."



thanks to: www.filmup.it

Edited by LauraDaph - 16/12/2005, 20:48

Ti dirò, mi ispira tantissimo questo film.
Appena ho visto la presentazione mi ha subito ispirato. In + l'altro giorno mi sono vista tutto un documentario riguardante le geishe.



Come dice la trama mi affascina tantissimo questo mondo ed è x questo che mi piacerebbe vederlo.
Bel topic

Io avevo sentito nominare più e più volte il libro (tant'è vero che volevo leggerlo), ma non sapevo dovesse uscire anche la versione cinematografica!
M'ispira veramente molto, penso proprio che, se mi capita l'occasione, andrò a vederlo!

Era da un pò che non mi succedeva! Intendo uscire da un cinema e sentirsi completamente prese, soddisfatte, emozionate dal film appena visto! Un film può piacerti, farti sorridere, ma pochi film riescono a toccarti così tanto!!!
Memorie di una geisha è sicuramente uno di quei pochi film. E il bello è che non so nemmeno io spiegare perchè mi sia piaciuto così tanto! So solo che sono entrata in perfetta sintonia con la trama, che mi ha affascinato tantissimo e che per ben 2 ore e mezza mi sono sentita completamente "dentro il film".
Non sono una critica cinematografica e soprattutto non conosco bene la cultura giapponese e la storia delle geisha perciò non posso fermarmi ad analizzare quanto il film sia stato fedele alla realtà e se ci sia stata o meno una "occidentalizzazione" o "banalizzazione" della cultura delle geisha. Io so solo che la storia mi ha preso moltissimo, e questo alla fine conta quando guardi un film!
E' vero che la parte "storica" (per esempio la guerra) viene descritta in modo superficiale, ma credo che la scelta sia motivata dal fatto che questo film non voleva parlare di guerra e se si fosse soffermato più di tanto su questo aspetto avrebbe rischiato di allontanarsi dall'intenzione iniziale!
Sarei curiosa di leggere altri commenti perchè, per esempio, a mia sorella Alice non è piaciuto particolarmente! Vorrei capire se solo io ne sono rimasta così affascinata!
Eli
P.S. Naturalmente mi prenderò il libro al più presto!!!

Gong Li, Zhang Ziyi e Michelle Yeoh raccontano il kolossal tratto da un best seller, prodotto da Spielberge diretto da Rob Marshall

BOB MARSHALL, DOPO CHICAGO RACCONTA IL GIAPPONE“E’ una specie di Via col vento nipponica, in versione strettamente muliebre. E soprattutto uno sguardo ravvicinato dentro il cuore femminile, in uno dei contesti più favoleggianti, quello delle geishe, vestali di una delicatezza che noi occidentali abbiamo probabilmente da tempo dimenticato”.

ZHANG ZIYI, DA HERO A GEISHA“Si pensa erroneamente a una Geisha come a una prostituta. L’equivoco deriva dal fatto che molte prostitute hanno iniziato a truccarsi e indossare kimono come le geishe. La parola geisha significa artista in giapponese. Certo, intrattenevano gli uomini ma erano soprattutto delle bravissime danzatrici, sapevano suonare strumenti e cantare, ed eccellevano nell’arte della conversazione. Erano simboli della moda, delle vere e proprie fashionistas, come si direbbe oggi, In pratica erano le top model del loro tempo”.

MICHELLE YEOH, L’EX BOND GIRL
“Il cast di Memorie di una Geisha è pan-asiatico: scritturare attori cinesi in ruoli giapponesi è un atto progressista, secondo me. Ma sono sicura che qualcuno storcerà la bocca. La tensione tra Giappone e Cina ha antiche radici: ma proprio per questo bisognerebbe allentarle.

GONG LI, DA CONCUBINA A RIVALE“Un Kimono sembra a prima vista un semplice abito fatto di 8 metri di tela e avvolto intorno al corpo. In realtà ci si mette una vita a imparare i misteri del kimono. Così in Giappone è più difficile diventare brave sarte che brave geishe”.

VipLine.it





Edited by Eli85 - 3/1/2006, 14:54

---

Finalmente leggo il tuo commento.. Ora mi toccherà andarlo a vedere..

Stasera finalmente vedrò questo film. E' da quando è uscito che lo voglio andare a vedere e finalmente ce l'ho fatta
Domani commento!!

Ohhhhche bello, finalmente sento il commento di qualcun'altro! Anche se secondo me a Marco non piacerà A te non lo so

Anche io voglio assolutamente vederlo, il fatto che ti sia piaciuto cosi' tanto Eli mi rincuora, perchè in realtà molte delle recensioni che ho letto erano abbastanza negative...

Lo so, le ho lette anch'io
Ma chissenefrega delle recensioni, a me è piaciuto
Sono perfino contenta di non aver letto prima il libro, perchè probabilmente non sarei altrettanto così entuasiasta del film... invece adesso posso leggermi il libro, avendo apprezzato anche il film
Sono sempre stata convinta che sia meglio leggere prima il libro e poi guardarsi la trasposizione cinematografica, invece mi sto rendendo conto che in qst modo difficilmente si riesce ad apprezzare quest'ultima, perchè tenderà sempre a deludere le nostre aspettative, si tenderà sempre a fare un confronto tra le due cose, cosa che di per sè è sbagliata, perchè è normale che il film non potrà mai rispecchiare perfettamente l'opera da cui è tratto!

Eccomiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii

Il libro non l'ho letto , la storia del film mi è sembrata molto bella, e finalmente qualcuno in più avrà capito che le geishe non erano delle prostitute...
Mi sono vista tutto un programma che parlare delle geishe, è stato veramente interessante, forse nel film potevano approfondire un pò di + sul vero stile di vita di uan geisha, del xchè del trucco e così via.
Lui mi è piaciuto molto, era un tipo molto misterioso
Bellissime alcune immagini, molto suggestive e la trama scorre bene.
E ricordatevi, la geisha è un'arte


A te l'ho già detto dal vivo, però lo scrivo anche qui. Marco è stato un sacco a dire che secondo lui, lei è veramente bella. X essere un'orientale l'ha trovata bella Durante il film era abbastanza attento, nn me l'aspettavo, solo verso la fine ha iniziato a dare segni di stanchezza Cmq in complesso penso che almeno 6 gli e lo dia

Io credo che la definizione giusta l'abbia data il regista del film quando dice che sbaglia chi dice che le geisha erano prostitute, così come sbaglia chi dice che non lo erano. Non si limitavano ad offrire il loro corpo ai propri clienti, e per questo è riduttivo chiamarle prostitute, perchè c'era un grandissimo lavoro dietro, una vera e propria arte da imparare. Le geisha dovevano saper parlare, in modo intelligente e interessante, dovevano saper ballare e intrattenere il proprio "pubblico". Dovevano essere perfette sotto tutti i punti di vista. Per questo mi va di citare il film che dice "Una geisha è un'opera d'arte in movimento".

Finalmente ho visto questo film... Ero molto curioso, perché Eli me ne aveva fatto recensioni entusiastiche, e mia sorella aveva letto il libro e le era piaciuto molto. Ammetto che è un po' diverso da come mi aspettavo... Mi aspettavo una parte introduttiva in cui si descrivesse l'apprendistato della protagonista e poi una parte in cui lei era ormai diventata famosa e in cui si mostrava il suo "successo". Il taglio dato dal regista è invece diverso.. La protagonista non finisce mai di imparare, di esercitarsi, e anche dopo che la guerra ha interrotto la sua carriera va a trovare la sua vecchia "maestra" affinché la aiuti a diventare nuovamente una geisha.
Per quanto riguarda la realizzazione il film è fatto molto bene, e ci mostra le geishe per quello che erano in realtà, una figura che per noi occidentali è sconosciuta. Molto spesso si tende a banalizzare, nell'immaginario collettivo, la figura della geisha come un'accompagnatrice, come una prostituta, ma il film ci mostra come in realtà le geishe fossero più di questo. Erano considerate delle vere e proprie artiste, delle intrattenitrici a tutto tondo, in una cultura di compiacimento dell'uomo non legata solo alla sfera sessuale ma a tutti gli aspetti della vita, dal discutere dei più svariati argomenti, al danzare, al cantare e al suonare. Sicuramente quindi dei personaggi complessi e affascinanti, con una mentalità molto diversa dalla nostra.
Sono stato contento di aver visto questo film, anche se non è il mio genere secondo me vale la pena vederlo..

Quoto il tuo commento parola per parola!

E' un film particolare, merita di essere visto!
Poi la cultura giapponese per quanto diversa dalla nostra è una cultura affascinante e misteriosa