Eli85 |
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| CITAZIONE Questo a mio parere è vero solo in parte. E' verissimo per quanto riguarda alcune figure, come ad esempio Maria Thins, figura responsabile, saggia, nel complesso positiva; è vero anche nella moglie del pittore, che se da una parte ci viene presentata in maniera molto diversa è comunque una donna convinta e risoluta, che sa quel che vuole, così come in alcune delle figlie. Meno vero per altre figure più marginali, come ad esempio la madre di Griet o Tanneke, soprattutto la prima, che invece a mio parere mostra la mentalità stereotipata della donna dell'epoca. Griet è un personaggio troppo sfaccettato per inserirlo in uno di questi schemi, anche se si avvicina più al primo che al secondo. Secondo me invece è proprio sua intenzione porre l'attenzione sulla psicologia femminile di quell'epoca. Ovviamente non lo fa con tutti i personaggi femminili, ma lo fa, in modo egregio, con la protagonista, Griet. Non sviluppa nessun altro personaggio maschile in modo così completo e sfaccettato come fa con le sue protagoniste femminili, e non mi riferisco solo a "La ragazza con l'orecchino di perla" Quel "Vedremo, vedremo" finale mi fa pensare che in fondo non ti sia poi piaciuta molto! Puoi dirlo, non ti mangio
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